(Foto di Jackie Ramirez da Pixabay )

Testo tratto dal sito: State of Mind

 

Parlare di sesso agli adolescenti

“In letteratura numerosi studi hanno cercato di chiarire il ruolo di fattori ambientali e sociali nell’influenzare il comportamento dei giovani nella fase di sviluppo della sessualità, riservando particolare attenzione all’ambiente familiare, che generalmente rappresenta la base formativa dell’individuo e ne influenza lo sviluppo futuro.

I cambiamenti che hanno interessato le nostre società hanno radicalmente modificato il momento dell’ingresso nell’età adulta e nella vita sessuale dei giovani. L’allungamento dell’aspettativa di vita, così come l’accesso all’istruzione, una qualità di vita superiore e la tensione verso una parità maggiore tra i sessi, hanno consentito di ritardare l’imperativo del matrimonio come unico fattore emancipante, permettendo un periodo transitorio ed esplorativo più lungo, spesso accompagnato da un maggior numero di partner sessuali nel tempo, da ultimo ritardando l’età media al momento del matrimonio (Halpern & Kaestle, 2014).

Tuttavia, una maggior quantità di partner sessuali può rappresentare un rischio in termini di esposizione ad eventuali malattie sessualmente trasmissibili (Epstein et al., 2014; Faber et al., 2011; Vardas et al., 2011; Vasilenko, Kugler, Butera & Lanza, 2015), così come comportare ricadute emotive importanti nel momento di interruzione della relazione […]

 

L’importanza della comunicazione

La comunicazione riguardo agli argomenti di natura sessuale risulta essere fondamentale nell’influenzare il comportamento dei giovani, tuttavia, i risultati ottenuti sembrano andare contro le intuizioni degli autori, così come le credenze del senso comune. In primo luogo, sembra che in generale, i soggetti che hanno fatto maggiori esperienze sessuali, provengano da quelle famiglie nelle quali si è dedicata maggiore attenzione alla comunicazione riguardo alla tematica sessuale (29.4% di partner in più all’età di 18 anni, fino ad una percentuale del 17.2% all’età di 28 anni). Tuttavia, non dicendo nulla circa la direzionalità di questa correlazione, è plausibile pensare che i genitori dei giovani in questione abbiano deciso di affrontare i discorsi circa il sesso proprio cogliendo i segni della maturità sessuale dei figli, cercando di prepararli per questa fase della loro vita […]

La disapprovazione dei genitori circa la condotta sessuale dei figli sembra avere un effetto che varia nel tempo: in adolescenza essa correla con un tasso di partner sessuali del 24.3% inferiore rispetto ai coetanei, a 23 anni questo gap sembra venire rapidamente colmato (10.0% di partner in meno), per finire con l’8.6% di partner in meno a 28 anni. Sembra quindi che dimostrare disapprovazione abbia un effetto su quando i figli si sentiranno liberi di fare le proprie esperienze sessuali più che sul limitarsi o meno nel farle. Allo stesso modo, anche la relazione che intercorre tra la vicinanza con i genitori e il numero di partner sembra variare nel tempo, anche in questo caso risultando più evidente nella fase adolescenziale per poi calare in tarda età adulta (24.9% di partner in meno a 18 anni, 18.0% in meno a 23 anni e mantenendosi relativamente costante a 17.3% di partner in meno a 28 anni).

 

Per concludere

Sebbene lo studio di Cheshire, Kaestle & Miyazaki (2019) abbia delle limitazioni, una tra tutte quella di non indagare il ruolo di altre fonti che possano costituire dei modelli alternativi d’influenza (e.g. i pari, i media), i risultati ottenuti sembrano indicare che le influenze genitoriali giochino un ruolo rilevante nell’acquisizione dei valori e delle attitudini riguardo al sesso, più che sul numero effettivo di partner con i quali i figli hanno rapporti e tuttavia tale influenza perde di rilevanza nelle varie fasi di crescita, quando nella tarda età adulta i figli acquisiscono indipendenza e tende naturalmente a prevalere la costruzione di legami più duraturi nel tempo. “

Per l’articolo completo “Parlare di sesso agli adolescenti: come il rapporto con i genitori influenza la vita sessuale dei giovani adulti” e i dettagli dello studio clicca sul sito: State of Mind

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